Per chi è nato negli anni 70 come me e per chi ha ascoltato almeno qualche brano di Vasco Rossi negli anni 90 sicuramente leggendo il titolo di questo articolo lo avrà ricondotto a quella bellissima canzone nella quale era contenuta questa frase: “………Cosa non darei per vivere una favola …”; beh ritornerò presto su queste parole.
Partiamo pure col dire che per ottenere risultati e fare delle ottime performance è fondamentale fare i conti con la realtà, con il contesto intorno a noi, fare tanta pratica e lasciare perdere l’immaginazione o i cosiddetti sogni di gloria perché fin da piccoli ci insegnano che serve determinazione, forza di volontà, testa bassa e pedalare.
Questo è un metodo analitico, pragmatico e razionale molto utile quando si hanno già le idee chiare su quello che si vuole ottenere, a quel punto la grinta e la determinazione di cui parlavamo prima è fondamentale. Gli spartani dicevano:
“Chi suda di più in allenamento, sanguina meno in guerra”
Non sarà semplice mantenere un equilibrio tra quello che voglio dire e la realtà di cui abbiamo appena parlato. Cercherò di farlo con molto rispetto nei confronti delle persone che come me, si impegnano tutti i giorni mantenendo i piedi per terra.
Mi sento di dire che prima di metterci nella modalità “macchina da guerra” è necessario comprendere davvero cosa vogliamo, qual è davvero la nostra missione di vita, se davvero tutto questo impegno lo stiamo mettendo nel posto giusto.
Vedete, le nostre risorse sono limitate, il tempo per svolgere i nostri lavori non è infinito, l’energia a nostra disposizione prima o poi si esaurisce ed abbiamo bisogno di ricaricare le pile; di conseguenza utilizzare le nostre forze nella direzione giusta e non disperderle credo sia la chiave del successo.
E quindi cosa intendo con “vivere una favola”?
In realtà dentro di noi abbiamo memorizzato le varie esperienze che ci fanno stare bene.
Da qualche parte – visibile o invisibile – abbiamo già scritto che favola vogliamo vivere ma non ci autorizziamo a voler decidere di viverla.
A volte succede che avvertiamo in modo nitido cosa vogliamo perseguire ma evitiamo di decidere perché valutiamo appunto che possa essere irreale ed irrealizzabile, del tipo un sogno, una favola appunto, e i soli filtri cognitivi che utilizziamo sono quelli razionali che ci fanno demordere e pensare: “Si va beh bella idea ma…, eh magari! Sì, ma è impossibile …, questo succede solo nelle favole”
Questo è un limite è uno schema che purtroppo ci hanno istallato che ci porta inevitabilmente a livellarci, ad avere paura di vincere, ci congela, ci fa perdere il contatto con il nostro intuito, ci fa assomigliare a delle macchine munite di intelligenza artificiale… ma noi siamo ben altro non credete?
Quando impariamo a portare l’attenzione su quello che percepiamo dentro di noi e non ci mettiamo giudizio vi garantisco che siamo in grado di estrarre idee incredibili, collegamenti a circostanze, a persone che non avremmo mai pensato… in quel preciso momento ci rendiamo conto che tutto quello che ci serve è già lì.
E magicamente ci autorizziamo a vivere la nostra favola.