È da tempo che cerco l’ispirazione per affrontare questo argomento così delicato, sfidante ma soprattutto misterioso e finalmente mi è scattata la scintilla.
Le informazioni scientifiche riguardo la coscienza sono pressoché nulle: ho fatto diverse ricerche a riguardo ma i dati a disposizione sono pochi. Nulla toglie che la questione mi intriga parecchio e proverò a dare la mia opinione e percezione, facendo magari qualche citazione per suscitare in voi interesse riguardo quello che reputo il mistero dei misteri: Cos’è la coscienza? Dove si trova? Come si misura?
Ho appena terminato un libro scritto da un neurochirurgo il quale spiega con grande fluidità argomenti scientifici legati al buon e mal funzionamento di alcune parti del cervello come amigdala, talamo, neocorteccia, cervelletto emisfero destro, sinistro e così via.
MI sono lasciato letteralmente trasportare da questa narrativa, da questo modo di raccontare le sue esperienze e venire a conoscenza di come i pazienti che subiscono un intervento chirurgico possano cambiare la percezione delle proprie sensazioni e stati di coscienza.
Durante la lettura si sono affrontati diversi temi, è stato davvero interessante capire le diversità di funzionamento tra il cervello maschile e quello femminile, ancor più intrigante conoscere come funzioniamo durante le fasi del sonno e sapere che il cervello mentre si dorme lavora sempre al novanta per cento della sua potenzialità anche se noi pensiamo di riposare.
Eccoci al punto della questione, mentre dormiamo ovviamente siamo privi di COSCIENZA e proprio qui mi sono domandato come facciamo, dopo una notte di riposo alzarci al mattino successivo e riacquisire miracolosamente lo stato di coscienza in un secondo, davvero incredibile questo on/off tutti i santi giorni, non trovate?
Secondo Giulio Tononi, noto psichiatra e neuro scienziato italiano, la coscienza è il risultato dell’azione integrata di tante aree cerebrali dove le esperienze consce derivano dall’integrazione di grandi quantità di informazioni di molte aree del cervello: direi che questo è un mondo da esplorare ma nello stesso tempo probabilmente inarrivabile.
Uscendo per un attimo dalla scienza, vorrei scomodare anche i santi e dirvi cosa diceva San Tommaso riguardo la coscienza, la definiva come la proprietà che ci permette di conoscere immediatamente il senso morale da seguire, la capacità di parlare di sé a sé stessi, di dare giudizi, riconoscendo la bontà dei nostri atti dai quali emergono scelte, decisioni.
Come avete potuto comprendere, ogni riflessione non ha né un inizio né una fine, ma di una cosa sono convinto: ovvero che noi abbiamo questo grande dono della coscienza, della consapevolezza, quella capacità di estrapolare dalle esperienze una nostra personale bussola, che ci permette di orientarci verso le decisioni giuste per noi.
Durante le sessioni facciamo proprio un lavoro legato alle esperienze, al linguaggio che usiamo, andiamo a riconoscere il nostro stato di coscienza, estraiamo magari dal ricordo di bellissimo un tramonto o da un cielo stellato Come funzioniamo al meglio e andiamo a trovare il giusto equilibrio tra corpo e mente.
Voglio concludere queste mie riflessioni con una frase che adoro di Rita-Levi Montalcini:
“RARE SONO LE PERSONE CHE USANO LA MENTE, POCHE QUELLE CHE USANO IL CUORE, UNICHE QUELLE CHE LI USANO ENTRAMBI”.