È un dato ormai abbastanza assodato nell’esperienza di ogni dirigente di società sportiva a tutti i livelli che per migliorare la prestazione sportiva di un atleta non sempre basta la forza di volontà.
Spesso vi sono ostacoli difficili da percepire, ai più invisibili, che non permettono di tirare fuori il meglio dal materiale umano a disposizione.
Li si arena spesso il lavoro di miglioramento, cercando di insistere troppo sull’aspetto fisico della prestazione.
È invece necessario sviluppare una conoscenza approfondita dei meccanismi che regolano l’adattamento del rapporto corpo-mente in relazione allo sforzo e alla massima performance.
La propriocezione (nota anche come cinestesia) è la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, senza il supporto della vista. Descritta da Charles Scott Sherrington, possiamo considerarla come un “sesto senso” in quanto è regolata da una parte specifica del cervello. Una sorta di condizione di perfetto allineamento mente-corpo.
Riuscendo ad allineare mente e corpo su quello che sto facendo posso entrare in una “configurazione” dove posso generare risultati con naturalezza.
Questo non viene indotto da una forte motivazione ma diventa qualcosa che si “sente” naturalmente.
Sentire in questo caso significa percepire come stiamo funzionando in tempo reale, sapere esattamente quanta potenza abbiamo a disposizione in quel momento oppure saper capire se è il momento di recuperare le forze o ancora saper distinguere che grado di lucidità abbiamo per compiere una determinata azione in quel momento. Insomma, conoscersi a fondo.
Possiamo dire che la miglior performance si ha quando in tempo reale sentiamo i nostri limiti e siamo concentrati e focalizzati a rispettarli. Così riusciamo ad aprirci all’ambiente e capiamo qual è la cosa migliore da fare in quel preciso momento.
Attraverso la disciplina del ReSonance, in un lavoro “One To All” con me, l’atleta può entrare nella sua profondità e da lì estrarne una configurazione mentale-corporea pressoché perfetta.