Il battito della performance
“Il battito della performance” è lo slogan che mi è arrivato subito per definire quello che faccio. Senza doverci pensare troppo, in modo naturale. Risuonava dentro di me, mi è bastato tradurlo linguisticamente in 4 parole.
Inizialmente ho pensato di lasciare libero arbitrio e interpretazione a chi lo legge, per permettergli di darvi una propria interpretazione.
Ora credo sia utile da parte mia spendere due parole in più a riguardo.
Il battito comunemente è ritmo, quindi musica. il battito è filtrare le percussioni della batteria o lo sfiorare i tasti di un pianoforte in una canzone. Ancora il battito è la cadenza dell’onda che si infrange sulla sabbia; mentre sto in ascolto del battito, io creo una connessione neurale che mi porta ad avere idee brillanti per ottenere risultati impensabili che mi fanno e faranno provare piacere.
Il “battito della performance” è eccitazione o rilassamento in base alla velocità che percepiamo: possiamo percepire 180 pulsazioni al minuto ai blocchi di partenza durante la finale dei 100 mt alle olimpiadi, oppure percepire il rallentare delle pulsazioni e acquisire calma mentre “decidiamo” di ascoltare il nostro respiro e regalarci un viaggio nel relax.
Osservando il battito d’ali di un’aquila subito penso alla performance: la coordinazione, la forza, i tempi, la frequenza dello spiegamento, la vista da lontano sulla preda e le ali battono in sincronia con spazio e tempo per arrivare al risultato.
Non per ultimo, il battito della performance è quando la mamma o il papà che vedono il bambino timoroso che sta per fare un’esperienza nuova, senza dir nulla danno quei 2 o 3 colpi sulla spalla per incitarlo con grazia e decisione, insieme a un “NON AVER PAURA, VAI”.