Che aspettate, Forza! Andiamo! Salite sulla mia macchina del tempo.
Oggi insieme a voi voglio fare un viaggio nel tempo: una sorta di ritorno al futuro.
Torniamo nella saggezza di 2000 anni fa’, precisamente quando il noto filosofo Seneca scrisse:
La fortuna non esiste: Esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità.
Probabilmente sarà una mia convinzione, ma vi garantisco che ogni volta che metto in sequenza o miscelo tra loro tre componenti per ottenere un risultato esce sempre qualcosa di grandioso.
Mi riferisco ovviamente a momento, talento, opportunità; sono tre aspetti fondamentali della performance, aspetti sui quali lavoro quotidianamente con i miei clienti, aspetti sui quali è fondamentale portare l’attenzione, per poter prendere decisioni giuste.
Non è semplicissimo analizzare questi aspetti, guardarli negli occhi e capire come noi li percepiamo, ma vi garantisco che non è impossibile e vale veramente la pena farlo.
Momento… una parola bellissima, indica l’istante in cui sei, indica chi sei in quel momento appunto, perché la tua attenzione è focalizzata su quello che stai per fare e non c’è altro che ti deve e ti può distrarre da quello che sei.
Talento… parola che inizialmente ci intimorisce un po’, pensiamo sempre di non aver particolari talenti, ci viene molto più semplice individuare quelli delle persone che ci circondano ma in realtà ognuno di noi possiede abilità che non utilizza mai come dovrebbe.
Uno dei modi più veloci e utili per riconoscere i nostri talenti è chiederlo alle persone di cui ci fidiamo: il filtro cognitivo di chi ci osserva da fuori è diverso, è neutro, e soprattutto in loro non si innesca l’autocritica e il coinvolgimento che spesso ci offusca pensieri e considerazioni di quando li cerchiamo disperatamente da soli.
Opportunità… è quello che noi del ReSonance chiamiamo “ovvio elusivo”: sono quelle situazioni, comportamenti, occasioni che abbiamo davanti agli occhi ma non riconosciamo…
Abbiamo un paraocchi o un “velo Maya” (link a https://it.wikipedia.org/wiki/Māyā) se preferite: siamo distratti, c’è troppo rumore, troppa confusione, non portiamo l’attenzione dove serve in quel momento.
Il punto è che se scarichiamo la responsabilità della nostra vita, del nostro successo, del nostro futuro affidandoci alla fortuna o lamentandoci della sfortuna probabilmente è come dire che Seneca scrisse quella frase perché è stato fortunato e ha estratto certi concetti così… per caso.
Vedete, non ho la verità in tasca; a volte si parla di destino, di predestinazione, di eventi drammatici che hanno investito persone senza motivo… sicuramente certe coincidenze sono davvero inspiegabili: a volte basta essere al posto giusto al momento giusto.
Tendenzialmente ritengo che spesso siamo artefici del nostro destino, dobbiamo solo imparare ad ascoltare naturalmente l’ambiente intorno a noi, portare l’attenzione su ciò che desideriamo veramente, tenere i sensi aperti – che se utilizzati correttamente ci danno sempre la direzione – perché ci sia il momento, in cui il talento incontra l’opportunità.